Viaggio Danimarca e Svezia
Nel 2017 ho vinto un viaggio in Europa e ho deciso di visitare la Danimarca e la Svezia. Ecco il resoconto del viaggio e alcuni suggerimenti su cosa vedere e fare per risparmiare!
Prima di tutto, è fondamentale comunicare. Sebbene noi italiani ci facciamo capire gesticolando, vi consiglio di studiare almeno un po’ di inglese, danese o svedese. Fortunatamente, ho iniziato un corso di danese e svedese pochi mesi prima del viaggio. Anche se ho studiato solo per poche ore, riuscire a chiedere informazioni su come muovermi o dove mangiare è stato molto utile.
Per fortuna c’era mia figlia, che parla meglio di me e spesso si è prestata ad avere conversazioni. È importante farla abituare a cavarsela da sola; voglio che impari a chiedere aiuto quando ne ha bisogno. Viaggiare apre la mente e credo sia fondamentale per la sua crescita. Ma shhh, non ditelo a nessuno, è il segreto delle mamme!
Cominciamo il viaggio 😀
Siamo partiti il 15 giugno da Catania per Milano. Una volta arrivati, avevamo meno di un’ora per prendere le valigie e passare al terminal 2 per il volo verso Copenaghen. Abbiamo anche avuto la fortuna di incontrare, seppur per pochi minuti, un’amica conosciuta anni fa, che è riuscita a ritagliarsi del tempo per venire a salutarci in aeroporto. È stato un abbraccio veloce, perché dovevamo fare la fila per i controlli dell’altro volo, ma è stata un’emozione incredibile vederla lì ad aspettarci. I nostri sorrisi arrivavano fino alle orecchie!
È un peccato aver avuto così poco tempo, ma le persone speciali si riconoscono anche da schiudere la strada attraverso distanze, anche se solo per pochi minuti. La sua presenza ha reso l’incontro indimenticabile, con tanti sorrisi e abbracci! 😀 Questo già rendeva il viaggio prezioso.
Abbiamo scattato delle foto, ma per motivi di privacy preferisco non condividerle online; non tutti vogliono che le loro immagini siano pubbliche, e rispetto questo. A me è bastato il suo sorriso per sentirmi felice! 😀 Purtroppo, abbiamo dovuto lasciare Monica e suo marito e metterci in fila, perché era già tardi. Così siamo saliti sull’aereo e abbiamo preso il volo.
Prima avventura
Siamo arrivati a Copenaghen con 20 minuti di anticipo! 😀 La prima avventura è stata orientarsi per ritirare le valigie. Non vi dico che giro lungo abbiamo fatto per arrivare alla zona di consegna! Una volta prese le valigie, ci siamo diretti verso le biglietterie dei treni nell’aeroporto, dove abbiamo acquistato due biglietti per Malmö, in Svezia. E non potevamo perderci l’occasione di attraversare il famoso Ponte di Øresund! Dopo nemmeno 20 minuti di viaggio, eccoci a Malmö.
Usciti dalla stazione, ci siamo messi in cammino per trovare il nostro hotel. Avevo prenotato un posto che era proprio “dritto” dalla stazione, per cui con le valigie in mano ci siamo avventurati a piedi. Diciamo che una passeggiata di 20 minuti è stata una bella occasione per immergerci nella città. Alcuni potrebbero chiedersi: “Perché non avete preso il bus?” La risposta è semplice: le valigie erano leggere, e ci piaceva l’idea di esplorare un po’ sin da subito!
Dopo la nostra passeggiata, finalmente siamo arrivati all’Hotel Scandic Triangeln, situato nel cuore della città. Dire che era stupendo è dire poco! Abbiamo prenotato per due notti, colazione inclusa, e ci hanno assegnato una stanza al 12° piano. Dopo diversi giri sull’ascensore panoramico in vetro, finalmente raggiungiamo la nostra camera.
Era incredibile! Un bagno spazioso, una stanza enorme con una grande scrivania e un comodo poggia-valige, due poltrone morbidissime, e letti enormi tutto impeccabilmente pulito. Ma la sorpresa più bella sono state le due grandi finestre che offrivano un panorama mozzafiato sulla piazza di fronte all’hotel e una vista che si estendeva fino al mare in lontananza.
Ma non abbiamo avuto tempo di disfare le valigie. Ci siamo subito messi alla ricerca di un posto dove cenare. E indovinate un po’? A pochi passi dall’hotel, proprio dietro, abbiamo trovato un enorme centro commerciale con McDonald’s e Burger King. In un momento di stanchezza, abbiamo optato per un pasto veloce da Burger King, perfetto per concludere la nostra prima giornata in Svezia. E che avventura incredibile già iniziata! 😀
Tornando verso l’hotel, non potevamo resistere a dare un’occhiata al grande centro commerciale situato proprio dietro di noi. Peccato che fosse tardi e gli imminenti orari di chiusura ci impedissero di esplorarlo a lungo, quindi ci siamo limitati a uno sguardo veloce tra i negozi, accarezzando l’idea di tornare il giorno dopo.
Arrivati in camera, con la pancia piena e la soddisfazione di un primo giorno ricco di avventure, ci siamo messi a disfare le valigie. Una doccia rinfrescante è stata la conclusione perfetta della giornata, mentre il panorama che ci accoglieva dalla finestra era semplicemente incantevole. Erano le 11 di sera, ma la vista sulla città illuminata era magica. La luce soffusa delle strade e il brillare dei palazzi erano una dolce promessa per le avventure che ci attendevano nei giorni a venire. Con il cuore pieno di emozioni, ci siamo preparati per una bella notte di ninna! 😀
Secondo giorno a Malmo
Il giorno dopo, dopo una doccia veloce, ci siamo diretti a colazione, inclusa nel soggiorno. Appena entrati nel grande salone, siamo stati accolti da tavoloni enormi in legno e da una serie di comodi divanetti, tutto arredato con uno stile classico e accogliente. Per chi voleva godersi un caffè con vista, c’era una bank di sgabelli di fronte a un’enorme finestra che dava sulla piazza sottostante.
E che colazione! Un vero e proprio banchetto di delizie! C’era una sezione dedicata ai waffle, con due caraffe di pastella a disposizione, e accanto uno scaldavivande con crepes già pronte. Un altro lato della sala era ricolmo di frutta fresca, un estrattore e uno spremiagrumi per realizzare il proprio succo su misura. Inoltre, una lunga tavolata offriva salumi di ogni genere, pane fresco, uova sode e alla coque, oltre a una varietà di cibi che avrebbero fatto venire l’acquolina in bocca a chiunque. Non abbiamo resistito e abbiamo assaggiato un po’ di tutto, e ogni boccone era delizioso!
Dopo aver fatto il pieno di energie, ci siamo messi in cammino per la nostra prima tappa: un giro nel parco. Purtroppo, la foto che abbiamo scattato era di sera e non rende giustizia alla bellezza del luogo, ma era a sinistra, a poche centinaia di metri dall’hotel.
Consiglio pratico: se non avete auto a disposizione, scegliete sempre un hotel vicino ai luoghi da visitare. Essere a pochi passi da stazioni di treni e mezzi pubblici rende gli spostamenti molto più semplici e vi permette di esplorare la città con facilità, qualunque sia la vostra meta giornaliera!
Arrivati al parco, siamo stati accolti da una bellezza che superava ogni aspettativa. È stato come entrare in un’oasi, tutto pulito e ben curato, con un’area dedicata a un parco botanico ricco di varietà di piante. E la cosa migliore? Le serre erano visitabili gratuitamente! Nella foto accanto potete vedere una parte di questo gioiello naturale e uno dei fagiani che gironzolavano liberi, aggiungendo un tocco di vita e colore.
Ma il parco non si fermava qui. All’interno, si trovavano un casinò, un mulino, e fiumi che scorrevano tra scorci fantastici, tanto belli da sembrare usciti da una fiaba. Gli ampi spazi erano popolati da famiglie e bambini che giocavano felici. Abbiamo incontrato due signore accompagnate da una quindicina di piccoli, tutti vestiti con impermeabili e galoche, pronti ad affrontare la pioggia che occasionalmente si faceva sentire. I più piccoli erano sistemati in un carrello spinto dalle signore, mentre i bambini più grandi si divertivano a saltare nelle pozzanghere, completamente liberi di esplorare, senza che nessuno li rimproverasse. Questa, per noi, era la vera libertà di giocare e di vivere esperienze.
Poco dopo, li abbiamo rivisti in un’altra parte del parco, dove c’erano giochi per bambini. Vederli giocare senza litigare, senza spintonarsi e in attesa del loro turno con sorrisi genuini che riempivano l’aria di allegria è stata una scena dolcissima. Era un’immagine di armonia e spensieratezza che, purtroppo, in Italia sembra un’utopia.
In tutto il parco, si respirava un’aria di serenità e pace, un luogo da cui non avremmo voluto andarcene mai. Ma la nostra voglia di esplorare era più forte, così abbiamo deciso di uscire dal parco dalla parte opposta. Attraversando la strada e seguendo varie vie a destra, siamo arrivati a un castello, che era stato convertito in museo e rettilario. Era un luogo affascinante, ricco di storia e di curiosità che ci aspettava di essere scoperto!
Un po di foto del Parco
Le Vere Cinnamon Rolls Svedesi
Abbiamo proseguito la nostra passeggiata fino a raggiungere il Turning Torso, il famoso grattacielo torcigliato che avevo già visto in un documentario sull’ingegneria. Non vedo l’ora di recuperare le foto che ho nell’altro computer! Il grattacielo si trova proprio vicino al mare, e non abbiamo perso l’occasione di fare una passeggiata lungo la costa.
Lungo la riva, dove si può ammirare la Danimarca in lontananza, c’è una bellissima passerella in legno con gradini e scalini dove ci si può sedere a contemplare il panorama. Alla fine della passerella, sul curvone a sinistra, abbiamo trovato un bar molto carino. Qui non potevo resistere e ho deciso di assaporare un Kanelbullar, il dolce tipico svedese. E indovinate un po’? La mia ricetta è perfettamente identica! Se volete provarla, cliccate qui per la ricetta! 😀
Mentre gustavamo il dolce, ha iniziato a piovere. Siamo rimasti una quindicina di minuti seduti fuori dal bar, riparati da una tenda, ma il tempo si è mostrato birichino, smettendo e riprendendo a piovere. Così ci siamo fatte coraggio e abbiamo deciso di incamminarci sotto la pioggia per tornare in hotel. Devo confessare che ci siamo bagnati come pulcini, e ho scoperto che il trench che avevo ritenuto impermeabile in realtà non lo era affatto! Ma chi se ne frega! Adoro camminare sotto la pioggerellina!
Il pomeriggio è proseguito con pioggia costante, ma non ci siamo lasciati abbattere. La sera, quando finalmente il cielo si è schiarito, siamo uscite per cenare. Girando tra i vicoli, siamo incappate in un ristorante/pizzeria italiana che non avremmo voluto perdere. Abbiamo così conosciuto lo chef/pizzaiolo del ristorante, un entusiasta e simpatico ragazzo di nome Ciao! 😀 Peccato non averlo scoperto prima!
Purtroppo, la pioggia ci ha accompagnato per tutto il giorno, dunque la nostra visita a Malmö si è conclusa lì. Il giorno successivo, il 17, abbiamo preso il treno di ritorno per Copenaghen, mentre i ricordi di questa avventura svedese ci strappavano un sorriso.
Ritorno a Copenaghen
Siamo arrivati a Copenaghen con il treno, e per fortuna ho scelto un hotel strategicamente vicino alla stazione centrale! 😀 Mentre ci avviavamo verso l’hotel, abbiamo fatto una piacevole scoperta: il percorso ci ha portato accanto ai famosi laghi della città, che sono semplicemente straordinari!
L’atmosfera che si respirava lungo il tragitto era magica, con l’acqua che brillava sotto il sole e i giardini circostanti che aggiungevano un tocco scenografico. Ci siamo fermati per catturare l’incanto di uno di questi laghi, e in effetti, ecco una foto che non rende giustizia alla bellezza del momento, ma che porta con sé il ricordo vivido di un paesaggio incantevole!
Non vedo l’ora di scoprire cosa ci riserverà questa affascinante città!
Siamo finalmente arrivati all’hotel, e devo ammettere che, pur avendo già visto che la stanza era piccola, non mi sarei mai aspettata quello che avrei trovato! Il nostro alloggio era il Cabinn Express, dove trascorreremo quattro notti senza colazione. A parità di prezzo rispetto al nostro hotel in Svezia, dove tutto era spazioso e comodo, qui è stata tutta un’altra storia.
Primo, entriamo e, dopo un passo, ci troviamo di fronte a quella che potremmo chiamare una “scrivania” con una sedia, mentre a mezzo passo ci sono i letti. Erano così vicini che girandoti rischiavi di cadere! Quando ho aperto la porta della camera, non ho potuto fare a meno di ridere, immaginando la reazione di mia figlia all’ingresso ahahaha. E questo era solo l’inizio, perché non avevo ancora visto il bagno!
Avete presente le docce XL? Ecco, immaginate che TUTTO il bagno fosse grande quanto quella doccia! Il pavimento era in plastica, proprio perché era la doccia, che conteneva anche il water e un lavello. Le manopole dell’acqua erano geniali: una per fredda e calda, e un’altra che, se mossa verso l’alto, attivava la doccia, mentre girandola verso il basso, faceva uscire l’acqua dal lavello.
E il soffione della doccia? Una piccola meraviglia, un cilindro di appena 5-6 cm! Quando ci si faceva la doccia, l’acqua schizzava ovunque, tranne dove avresti voluto tu, rendendo l’esperienza un gioco alla ricerca dell’angolo “giusto” per lavarti ahahah. E per quanto riguarda il pavimento bagnato? Non preoccupatevi! Vicino alla porta c’era un raschietto di silicone per il vetro, che serviva a far defluire l’acqua nello scarico una volta finita la doccia, per riportare il pavimento alla normalità. Ingegnosi, non è vero? 😀
Vestirsi in quello spazio era un’impresa impossibile, così compatto che richiedeva abilità acrobatiche. Una mattina, ci siamo svegliati con un botto: era caduta la scala dal muro, quella che doveva servire per raggiungere il terzo letto, sistemato trasversalmente sopra le nostre teste! Per fortuna è caduta verso la porta e nessuno si è fatto male, anche se ho notato segni che indicano che è caduta più di una volta. Ma alla fine, la stanza era piccola ed essenziale, ma comoda! La consiglio vivamente: in hotel si va per lavarsi, vestirsi e dormire, e il Cabinn Express offre tutto ciò, senza fronzoli.
Il vero punto a favore di questo hotel è la sua posizione. È perfetto per chi desidera esplorare la città a piedi o con i mezzi pubblici, dato che a pochi passi c’è una fermata dell’autobus super comoda. Lo abbiamo sfruttato solo una volta per tornare indietro, perché abbiamo preferito muoverci a piedi. Il Cabinn Express è davvero divertente, minimalista e ha l’essenziale per godersi una vacanza senza spendere troppo. Gli do quattro stelle per la posizione, la semplicità e un staff gentilissimo, compresa una simpaticissima signorina delle pulizie che non parlava danese, ma solo inglese. Ho riso così tanto in quella stanza! 😀
Arrivati nel pomeriggio, lasciamo le valigie e ci dirigiamo a visitare i laghi e i dintorni, facendo un po’ di spesa per preparare panini e altre cosette da mangiare in camera. Dopo aver sistemato tutto, usciamo e lungo la via che costeggia la ferrovia, di fronte, notiamo un ristorante chiamato L’appetito. Scopriamo che ci lavora un italiano, e il manager è siciliano e si fa arrivare l’olio direttamente dalla Sicilia! Non sorprende che il posto fosse sempre affollato!
Ci sediamo e ordiniamo una pizza margherita, dividendo una sola pizza, visto che sapevamo che non l’avremmo finita. Beviamo tre Coca-Cola in bottiglie di vetro e per dessert optiamo per un tortino dal cuore morbido, accompagnato da una pallina di gelato alla vaniglia. Tutto era semplicemente delizioso! Alla fine, mia figlia esclama: “Oooooo finalmente cibo vero!” ahah! Ma, cavolo, abbiamo speso 50 euro! Non avevamo tenuto conto che eravamo in Danimarca e che i prezzi qui erano nettamente più alti!
Ci siamo goduti ogni boccone, con piatti stupendi che passavano davanti a noi, solo a guardarli veniva l’acquolina in bocca! Bravi, complimenti allo chef e al pizzaiolo! La prossima volta, promettiamo di ordinare qualcosa di diverso dalla pizza! Non vedo l’ora di tornare e vivere ancora queste avventure culinarie!
Il secondo giorno a Copenaghen
Siamo usciti dall’hotel con l’entusiasmo di esplorare il parco prima di dirigerci allo zoo, che dista circa 20 minuti a piedi. L’aria era fresca e carica di energia mentre camminavamo, e lungo il tragitto notavamo persone che correvano, altri in bicicletta, famiglie felici che si godevano un picnic sotto il cielo azzurro.
Arrivati all’ingresso del Palazzo di Frederiksberg, ci siamo fermati ad ammirarlo; ecco una foto che non rende giustizia alla sua bellezza, ma fa rivivere il momento! Il parco, grande e rigoglioso, era un vero e proprio labirinto di sentieri. Ci siamo avventurati al suo interno, ma non siamo riusciti a visitarlo interamente. Ogni angolo era un piccolo tesoro, con fiumi che scorrevano placidi e ponticelli in ferro battuto che sembravano usciti da una fiaba.
Nel prato di fronte al palazzo, famiglie e gruppi di amici erano radunati per picnic colorati, ognuno delimitava il proprio spazio con bandierine decorate. I bambini ridevano e correvano, mentre alcuni ragazzi si divertivano a giocare a Kubb, un gioco danese tradizionale che aggiungeva un tocco di convivialità all’atmosfera.
Abbiamo continuato a camminare, incantati dalla bellezza della natura, mentre cigni, papere e diverse specie di uccelli si muovevano liberamente nel parco, rendendo il tutto ancora più magico. L’armonia di suoni, colori e profumi ci ha avvolti, e abbiamo persino fatto una pausa per osservare la fauna che popolava quel luogo incantevole.
Dopo un po’ di esplorazione e scatti fotografici, ci siamo rimessi in cammino per percorrere gli ultimi 2 km fino allo zoo, con il sorriso stampato in faccia, già pregustando le meraviglie che ci aspettavano!
Dietro al Palazzo di Frederiksberg c’era un cancello che ci ha condotto a pochi passi dallo zoo, ma la nostra visita si è rivelata una delusione che ha toccato il cuore. Appena entrati, ci siamo imbattuti in un orso bruno che, evidentemente infastidito, dava testate alla porta che gli impediva di rientrare nella sua tana. La sua frustrazione era palpabile, mentre si avvicinava di continuo alla porticina chiusa, quasi implorando di tornare nel suo spazio.
Anche l’orso polare sembrava vivendo la sua triste realtà: si muoveva nervosamente avanti e indietro, lamentandosi di tanto in tanto. Entrando e uscendo dall’acqua, sembrava cercare svago, ma il suo comportamento ripetitivo ci ha colpiti. Io e mia figlia, afflitti dalla scena, abbiamo perso l’entusiasmo e, alla fine, abbiamo lasciato incompiuto il giro dello zoo. Non ci siamo nemmeno avventurati dall’altra parte della strada, dove si trovavano gli animali tropicali, accessibili attraverso un sottopassaggio. La tristezza ci ha accompagnato mentre ci allontanavamo: la mia convinzione è cresciuta che dovrebbero chiudere tutti gli zoo per il bene degli animali.
E come se non bastasse, durante il ritorno, ho iniziato a percepire due belle vesciche che si stavano formando sui miei piedi. Ouch! La mia povera figlia, delusa dalla visita, ha deciso di restare in camera per il pomeriggio. Per fortuna avevamo fatto un po’ di spesa, così ci siamo sistemati e abbiamo cenato in camera, cercando di riscattarci dalla triste esperienza.
Terzo Giorno a Copenaghen
Il giorno seguente, ci siamo svegliati presto, pronti a esplorare l’acquario. Abbiamo preso il bus della linea blu, che grazie alla Copenaghen Card, ci permetteva di viaggiare gratis su tutti i mezzi pubblici, oltre ad avere accesso gratuito a numerosi parchi e musei.
Arrivati al Den Bla Planet, l’acquario ci ha lasciati senza parole, sia per la sua straordinaria architettura esterna che per la vastità degli spazi interni. Ogni specie di pesce e animale marino aveva a disposizione enormi vasche e un ambiente ricco di stimoli. Non ci siamo fatti pregare: abbiamo subito iniziato a esplorare, immersi in un mondo di giochi educativi che coinvolgevano tanto bambini quanto adulti.
Tra un’attrazione e l’altra, abbiamo trovato un videogioco in stile Wii, dove dovevamo muoverci seguendo le istruzioni sullo schermo. È stato davvero divertente tornare bambini per un po’ e lasciarci trascinare dalla possibilità di giocare e imparare allo stesso tempo! Ogni angolo dell’acquario era una sorpresa, e la meraviglia per il mondo sottomarino ci ha riempiti di gioia e fascino. Speravamo che questo terzo giorno ci avesse riservato emozioni ben più positive rispetto alla triste visita allo zoo.
Dopo la delusione dello zoo, il Den Bla Planet ha riportato il sorriso sul volto di mia figlia. Non appena siamo entrati, ci siamo lasciati travolgere dall’entusiasmo e abbiamo acquistato un sacco di gadget a tema lontra, sia per lei che per il suo fratellino. Ahaha, un vero colpo di fulmine!
Dopo una mattinata così intensa, ci siamo diretti al ristorante dell’acquario per un pranzo veloce. Abbiamo ordinato un panino, mentre il panorama che si apriva davanti a noi sul famoso ponte che collega la Danimarca alla Svezia era semplicemente mozzafiato. Mentre mangiavamo, ci siamo immersi nella bellezza del paesaggio, rinvigoriti dalla vista.
Una volta terminato il pranzo, abbiamo proseguito il nostro tour dell’acquario, che si è rivelato un vero spettacolo. Mia figlia ha adorato particolarmente la zona multimediale, dove ha potuto interagire con installazioni che la coinvolgevano in modo divertente e educativo. Ogni angolo dell’acquario era un’avventura, e ci siamo divertiti a scoprire insieme le meraviglie del mondo marino.
Dopo aver esplorato tutto, abbiamo preso il bus per tornare in centro. La fermata si trovava alla stazione centrale, così abbiamo deciso di approfittare della nostra Copenaghen Card per visitare Tivoli, l’incantevole giardino di divertimenti.
Visita a Tivoli
Tivoli non è grandissimo, ma è un luogo di bellezza straordinaria. I pavoni girano liberamente tra le persone, aggiungendo un tocco di magia al paesaggio. Gli spazi verdi sono curati e invitanti, e i ristoranti si susseguono uno dopo l’altro, compresi alcuni italiani, con prezzi che ci hanno fatto sorridere! Dopo aver fatto un giro tra le varie attrazioni e acquistato alcuni souvenir, ci siamo lasciati trasportare dall’atmosfera festosa.
Ci sono giostre e giochi per tutti, grandi e piccini. Abbiamo anche notato un affascinante teatro cinese, dove quella sera si sarebbe tenuto uno spettacolo, ma purtroppo abbiamo dovuto tornare in camera prima di poter assistere.
Curiosità: sapevate che Walt Disney visitò Tivoli per trarre ispirazione per il suo parco giochi Disney World? Un piccolo pezzo di storia che rende questo posto ancora più speciale!
Ecco alcuni scorci incantevoli: un ristorante affacciato su un prato dove i pavoni si muovevano liberamente, circondati da una fontana che scintillava sotto il sole. Tivoli è stata una vera gioia per gli occhi e per il cuore, un perfetto finale per una giornata che si era trasformata in un’avventura indimenticabile!
Tutto bellissimo.
Usciamo contenti, e andiamo in hotel ma prima una bella passeggiata rilassante all’altro lago al di la della strada, durata fino a sera.
Quarto giorno a Copenaghen
L’indomani non poteva mancare la capatina alla sirenetta simbolo di Copenaghen, che dire, moooolto bella, ma avvicinarsi impossibile, pieno di gente, sempre, così mi sono accontentata di una foto un po da lontano
Oggi abbiamo deciso di esplorare il parco vicino a casa, camminando a piedi per assaporare ogni angolo del nostro ambiente. Dopo una piacevole passeggiata, ci siamo diretti verso Castellet, dove il fascino militare ci ha colpito.
In seguito, abbiamo approfittato del bus gratuito per tornare indietro e immergerci in un’esperienza indimenticabile: un affascinante giro in battello di un’ora nei canali di Copenaghen, incluso nella nostra Copenaghen Card.
Navigando tra le acque tranquille, ci siamo lasciati incantare dalla bellezza dei palazzi storici e dei monumenti che, fino a quel momento, non avevamo ancora avuto il piacere di ammirare. Ma il momento clou è stato sicuramente quando ci siamo avvicinati alla mitica Sirenetta, che emergeva dal mare, regalando un’immagine iconica da immortalare. È stata una giornata fantastica, ricca di scoperte e meraviglie!
Ultima Avventura
Dopo aver concluso il nostro emozionante giro in battello, ci siamo diretti verso la stazione centrale con il bus. La nostra meta? L’acquario! Era un po’ tardi, ma mio figlio ci aveva inviato un messaggio su WhatsApp dicendo quanto gli piacesse il peluche che Silvia aveva preso. Decisi a trovare un regalo, arriviamo solo 30 minuti prima della chiusura. Un piccolo contrattempo, ma eravamo lì solo per il peluche, quindi non ci preoccupiamo!
Usciti dall’acquario, ci rendiamo conto che il bus che ci ha lasciato non sarebbe tornato. Armati di pazienza, l’inglese di mia figlia e la mia cartina illustrativa dei mezzi, risolviamo il mistero dei trasporti e troviamo la fermata giusta per tornare alla stazione centrale. Qui, la segnaletica elettronica delle fermate degli autobus ci tiene informati su quanto manca all’arrivo del nostro bus: è una vera manna! Grazie alla Copenaghen Card, possiamo usare liberamente anche i mezzi intercity, il che rende l’avventura ancora più entusiasmante. Con il nostro viaggio esplorativo e tutte le fermate effettuate, possiamo affermare di aver visitato praticamente tutta la città, e il divertimento non finisce qui!
Quando finalmente torniamo nella nostra camera, siamo stanchissimi ma immensamente felici. Ogni giorno, da quando eravamo arrivati, avevamo esplorato la città a piedi e con qualche corsa in bus per raggiungere le attrazioni più lontane. La nostra routine serale culminava sempre con una suggestiva passeggiata attorno ai laghi, un’incredibile conclusione a ogni giornata.
Quinto Giorno: Il Ritorno a Casa
Il giorno dopo, lasciamo l’hotel un po’ a malincuore. Piccolo ma accogliente, ci aveva regalato dei bei momenti. Prendiamo il treno che ci conduce all’aeroporto, avviandoci verso casa con il cuore pieno di ricordi.
Questa vacanza è stata davvero fantastica! Certo, sarebbe stato bello vedere di più, ma il tempo era quello che era. Spero di tornare presto, perché i luoghi che ho visitato mi hanno stregato. Sorprendentemente, non ho sofferto il mal di bus, un fenomeno che invece si fa sentire durante i viaggi in Italia. La temperatura era perfetta, anche se mentre facevamo il giro sul battello, il sole è spuntato e mi ha un po’ scottato le braccia! Ma nonostante ciò, mi sono sentita benissimo.
Per quanto riguarda i costi, se dovessi tornare, sceglierei di soggiornare in Svezia. Gli hotel lì sono più accoglienti e, in meno di 30 minuti, si arriva a Copenaghen per visitarla da cima a fondo. I treni circolano fino a mezzanotte, quindi non c’è mai problema! Malmo ha tre bellissimi parchi, e per via del tempo, ho potuto visitare solo uno di essi. Gli altri due sono stati descritti come imperdibili; il che significa solo una cosa: dovrò tornare per esplorarli!
Incrocio le dita per una futura vincita!
Grazie per aver seguito il nostro racconto e condiviso questa meravigliosa avventura con noi!